La  Congregazione "S. Mauro Abate"
            

 

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       La Congregazione S. Mauro Abate in Acicastello, le cui origini sono antichissime, è stata rifondata, l'ultima volta, nel 1945, alla fine del conflitto mondiale, per volontà di un gruppo di soci guidati dall'allora Parroco Padre Salvatore Zumbo.
      Regolata da uno statuto, la Congregazione ha lo scopo di formare cristianamente i soci, realizzare attività culturali sociali e ricreative dei soci, praticare e promuovere il culto e la devozione a S. Mauro Abate, con il beneplacito del Parroco pro-tempore.
    A capo della Congregazione vi è un Presidente che resta in carica 3 anni e viene collaborato da un Consiglio Direttivo. Tra i soci che hanno degli incarichi importanti vi sono anche i collaboratori che vengono nominati dal Direttivo.   Essi sono il moderatore, il crocifero, il gonfaloniere e il Mastro di vara che cura la custodia e la manutenzione della Vara.  

 

Anno 1950

 
 

    Il gonfalone attuale della Congregazione è Stato donato nel 1950 dai castellesi residenti in America e realizzato con ricami in oro zecchino.
    Nelle processioni o cerimonie varie il socio è tenuto a portare al petto un medaglione con l'effigie di San Mauro, sorretto da un nastro bianco filettato verde.
   Nel 1988 è stata costituita la sezione femminile a cui hanno aderito un centinaio di socie. Ogni anno si organizza la gita sociale alla quale i soci partecipano con le proprie famiglie. Nel 1979 su iniziativa del Presidente Dott. Salvatore Barbagallo, del Vice-Presidente Enrico Licciardello e del Parroco Padre Salvatore Sinatra, sono stati avviati rapporti di gemellaggio tra la Comunità Parrocchiale Castellese e altre Comunità dove si venera S. Mauro Abate.
   E così sono stati organizzati pellegrinaggi a S. Mauro La Bruca (Salerno), S. Mauro Castelverde (Palermo), S. Mauro Forte (Matera), Sarnico (Bergamo), Calvenzano (Milano), Casoria (Napoli), a Roma Parrocchia EUR ed inoltre Viagrande, Belpasso e Monacella in provincia di Catania.
    Tutte le Comunità hanno tanto apprezzato l’iniziativa di questi gemellaggi instaurati dai Castellesi e parecchie di loro si sono premurate a ricambiare la cortesia venendo a visitare Acicastello.
    Infine non possiamo non citare anche il cordiale ed affettuoso rapporto di fratellanza Cristiana che si è creato tra Acicastello e la Città di Catania, tramite i rappresentanti delle Associazioni di S. Agata.   Rapporto che si è rinsaldato ultimamente quando nell'agosto del 1986, in occasione del 860° Anniversario della traslazione delle Reliquie di S. Agata di ritorno da Costantinopoli, si è voluto portare in Acicastello una Reliquia della Santa Martire Catanese.  
    Nel Luglio del 1995 in occasione del 50° Anniversario della Ricostituzione della Congregazione, si è voluto solennizzare questo importante avvenimento con una grande manifestazione.     Sono stati menzionati tutti coloro che in questi 50 anni con la loro opera, hanno fatto grande la Congregazione, e a loro sono stati consegnati delle targhe ricordo.  

 


( S. MAURO ABATE - La vita e la devozione popolare in Acicastello - Libretto curato dalla Congregazione "S.Mauro Abate" - 3a Edizione 1997 ) 

                                     Libri consultati
 


 

La situazione attuale e le prospettive per il futuro


   Strutturalmente la Congregazione di S. Mauro consta di una sezione maschile e di una sezione femminile, di più recente fondazione, riunite sotto un’unica presidenza ma con gruppi direttivi distinti.
   Essa è organizzata in gruppi di soci con particolari mansioni: quali ad esempio quello della custodia e manutenzione della “Vara” e della “Casavara”, quello che si occupa della conservazione e custodia del simulacro e degli ex voto del Santo.
   Da alcuni anni la nostra Congregazione, specie sotto la spinta delle innovazioni apportate dai testi conciliari, costituzione dogmatica “Lumen Gentium”, ha intrapreso un cammino di scoperta (o riscoperta?) della propria identità ecclesiale e soprattutto il compito di servizio alla Comunità Parrocchiale.
  
Questo, in seguito ad una graduale presa di coscienza, significa essere gruppo facente parte integrante della Parrocchia e nello stesso tempo è la Parrocchia stessa che ne fonda la sua esistenza. A tal proposito è già diverso tempo che il gruppo direttivo ha concentrato la propria attenzione sul punto più importante dello statuto:  la formazione cristiana dei congregati.
   Su questo punto è stato auspicato più volte che l’impronta di vita dei soci deve essere “Cristiana” prima ancora di essere “Maurina”.
   Segni profetici di tale riflessione sono diverse iniziativa che in verità prima non erano presenti in seno alla Congregazione ma che adesso sono state accettate con ammirevole apertura d’animo, citiamo ad esempio la sistematica lettura con note esegetiche della Sacra Scrittura che si effettua negli incontri mensili e i momenti di spiritualità che si organizzano periodicamente all’Oasi S. Mauro di Milo. Questi incontri sono iniziative della Congregazione e pertanto vedono più impegnati nella presenza i congregati, ma sono aperti a chiunque vi volesse partecipare rendendo un servizio anche a tutti i parrocchiani.
   Parlando di formazione-servizio-prospettive è giusto manifestare il nostro impegno di formare particolari soci, già alcuni sono presenti nel gruppo liturgico, che affianchino le attività di altri gruppi e che siano in grado, nel futuro, di individuare scelte operative a servizio dell’intera comunità.
    Non si può fare a meno, in questa sede, di menzionare il fatto che la Congregazione si occupa di diverse attività: culturali (incontri), ricreative (gite), umanitarie (carità, visita agli infermi ) ecc, e cura il culto interno ed esterno del Santo Patrono.
 

 


 

Un po' di storia . . . .  

La Compagnia del Sacramento

. . . . . .  il culto del Sacramento, simbolo di riscatto dell'umanità, è sempre stato in testa agli interessi delle gerarchie ecclesiastiche, ma, in una comunità (come quella castellese) in cui il culto del Santo Patrono era così radicato, è chiaro che le Autorità religiose cercassero di collegare questi due indici forti di fede. Così, quando nel diffondersi dell'associazionismo religioso laico in paese nel 1739 nacque la Compagnia del Sacramento, fu logico il sottotitolo per S. Mauro come l'obbligo per i Fratelli di essere presenti in corpo sia nelle processioni delle feste del Sacramento sia nella processione della reliquia di S. Mauro, alla vigilia della festa.
    In fondo si metteva per iscritto un antico costume che regolava i riti liturgici locali e ribadiva chiaramente il principio che è sempre stato alla base della comunità religiosa castellese :  A Dio attraverso S. Mauro !
    Nel '700 non c'era comunità, almeno dalle nostre parti, che non avesse la sua Compagnia per elevare lo spirito con orazioni e mortificando la carne con sferze e digiuni, oltre che per essere di supporto ai religiosi in varie attività del loro ministero sacerdotale. In questo senso, a parte le processioni, un momento importante era l'accompagnamento del sacerdote nelle case dei moribondi, un rito diffusissimo, considerata la mortalità e (non di poco conto) visto che la visita si concludeva con la redazione del testamento: i Fratelli servivano anche da testimoni in tali occasioni !
. . . . La morte e il posto per il cadavere divennero col tempo un traguardo importante per i congregati che, nel 1762, allestirono un sepolcro comune nella Chiesa di S. Mauro per continuare la fratellanza oltre la morte.

( Enrico Blanco - Chiesa e vita nella terra e nel territorio del Castello di Aci - 1999)  
                                                                                                                                                  
Libri consultati