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         19
        Ottobre 2003 
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         GR.EST. 
        2003  | 
     
    
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           Anche quest’anno l’Oratorio “S. Mauro Abate” ha
        ospitato un nutrito numero di bambini, circa un centinaio, che dal 16
        Giugno al 14 Luglio si sono ritrovati insieme per condividere momenti di
        gioco e di svago, ma anche di riflessione.
        
         
           Il tema
        sviluppato durante gli incontri, che si tenevano giornalmente dalle
        16,00 alle 18,30, era tratto dalla storia di un personaggio di grande
        attualità e molto amato dai bambini: Harry Potter. Il racconto, però,
        rispetto all’originale presentava una novità: Nel film Harry cerca
        una pietra capace di donare la vita eterna, nella nostra storia si
        troverà alla ricerca del libro (Vangelo), fonte della vera vita.
        
         
           Le giornate tipo
        si svolgevano nel seguente modo: i bambini, inizialmente, venivano
        accolti in chiesa per un primo momento dedicato al canto ed alla
        preghiera. Dopo, divisi in gruppi, in base all’età e ciascuno con i
        propri animatori, raggiungevano le stanze che gli erano state assegnate,
        per iniziare le attività. Queste comprendevano innanzitutto la
        presentazione del racconto del giorno e la discussione insieme ai
        ragazzi del messaggio estrapolato dal testo.  
           Gli argomenti
        della discussione riguardavano principalmente: l’importanza di
        accogliere senza pregiudizi, di difendere ed aiutare i più deboli, di
        non rifugiarsi nella fantasia e nelle illusioni ma affrontare la realtà,
        di aiutare gli altri anche se ciò richiede sacrificio e fatica
        personale, l’importanza che lo studio e l’impegno hanno nella
        costruzione del proprio futuro e l’importanza di vivere con maggiore
        intensità e gratuità l’amicizia. Si passava, quindi, alle prove
        della rappresentazione teatrale, dei canti e dei balletti da utilizzare
        nello spettacolo finale, intitolato: Harry Potter…tutta un’altra
        storia, tratto dal racconto sviluppato durante il Grest. Seguiva la fase
        destinata alle attività manuali che comprendevano: lavori col gesso e
        con la pasta, mosaico, pittura di vario genere, tutte naturalmente
        scelte in relazione all’età dei partecipanti che spaziava dai sei ai
        dodici anni. Dopo un breve momento dedicato alla merenda si passava a
        quello destinato al gioco, costituito perlopiù, per i maschi, dalla
        tanto attesa “partita a pallone”, per le femmine, dai balli 
        di gruppo.
        
         
           Grande la
        partecipazione dei bambini durante tutte le giornate e, in particolar
        modo, nelle due gite svoltesi una nella pineta di Nicolosi e l’altra
        presso l’Acqua Park di Melilli (Sr). Momenti, quelli delle gite, molto
        importanti per il merito che hanno di spezzare un po’ di monotonia che
        può verificarsi nel corso delle settimane e per aver rinforzato il
        legame creatosi tra bambini e animatori, dando loro la possibilità di
        stare  insieme per
        un’intera giornata in un clima di grande allegria.
        
         
           Grandi anche gli
        sforzi dei ragazzi e degli animatori per la preparazione dello
        spettacolo finale, specie nell’ultima settimana, per
        l’intensificarsi delle prove ma anche per l’allestimento della
        scenografia, per la ricerca di costumi ed accessori da utilizzare nella
        rappresentazione, per la preparazione delle basi musicali per i balletti
        e i canti. Tutta fatica, però, ricompensata dal successo riscosso dallo
        spettacolo, seguito da un gran numero di genitori e parenti, e
        dall’entusiasmo manifestato dai bambini nel mostrare ai propri
        genitori quello che avevano imparato, tanto da chiedere, in alcuni casi,
        di poter ripetere per la seconda volta la loro prova.
        
         
           Consensi
        favorevoli anche verso i lavori fatti durante il Grest che si sono
        potuti ammirare, subito dopo lo spettacolo, in una mostra allestita nel
        salone dell’Oratorio.
        
         
           Vorrei infine
        sottolineare l’impegno con cui gli animatori, durante questo mese, si
        sono occupati dei ragazzi, dimostrando, specie nei momenti difficili che
        come in tutte le cose non sono mancati, grande senso di responsabilità
        e amore verso i bambini. Il compito degli animatori non è facile,
        richiede innanzitutto la capacità di saper stare con i ragazzi e voler
        condividere esperienze con loro, volendogli bene e cercando sempre di
        capirli, aiutarli e soprattutto ascoltarli. E richiede, in termini
        materiali, anche una grande disponibilità di tempo che non è 
        solo quello trascorso con i bambini ma anche quello dedicato alla
        preparazione del Grest.  
           Insomma, fare l’animatore 
        è una scelta che spesso richiede sacrifici ma che, certamente,
        viene ricompensata da un senso di gratificazione che solo la spontaneità
        e l’affetto dei bambini sanno comunicare.
        
         
                                                                                                                        
         Carmen Finocchiaro 
        
        
         
          
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         I
        GIOVANI E IL LORO CAMPO SCUOLA  | 
     
    
       
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        E’ difficile far comprendere, a chi non le ha mai provate, le
        sensazioni di un’ esperienza come quella del campo scuola: per noi
        giovani è stato come prendersi una pausa dalle abitudini della vita di
        tutti giorni e fermarsi a riflettere su noi stessi, cercando di venire a
        contatto con la parte più intima e genuina del nostro essere e di
        scoprire quali sono i nostri reali sentimenti e le nostre reali attese. 
           Tre sono stati gli
        ingredienti che ci hanno aiutato a raggiungere tali obiettivi: un
        cammino spirituale volto a farci trovare un contatto personale con Dio,
        il tranquillo ambiente immerso nella natura dell’ oasi S. Mauro di
        Milo e la condivisione di tale esperienza con gli altri giovani del
        campo. 
           In particolare dal 4 di
        agosto alla mattina dell’ 8 don Vittorio ci ha accompagnati in un
        percorso nel quale: abbiamo “ascoltato il silenzio” di ciò che ci
        stava attorno, abbiamo contemplato le bellezze della natura, abbiamo
        cercato di capire quali sono i doni che Dio ha fatto ad ognuno di noi e
        come utilizzarli e, infine, abbiamo sperimentato la “preghiera
        povera”, quella intima e fatta col cuore. 
           Ma forse ciò che ha reso tale esperienza unica è stato il
        clima di armonia che si è creato all’ interno del
        gruppo dei quattordici giovani che hanno preso parte al campo. Infatti,
        nonostante le differenti età (dai 14 ai 28 anni), abbiamo creato un’
        atmosfera di coesione e di servizio favorita dalla suddivisione dei
        compiti che scandivano le giornate.  
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         La condivisione di ogni momento e lo
        scambio di opinioni, esperienze e sensazioni ci hanno permesso di
        conoscerci l’ uno con l’ altro. E non smetteremo mai di ringraziare
        il signor Piero Scuderi  che
        volontariamente si è offerto per cucinare gli squisiti pasti consumati
        nelle allegre e familiari tavolate che hanno caratterizzato i nostri
        pranzi e le nostre cene. Come credo sia difficile dimenticare il cielo
        stellato sotto il quale tutte le sere ci riunivamo per cantare in
        allegria attorno ad una chitarra. 
           Insomma, sono tanti i
        momenti e le emozioni che ognuno di noi ha provato ma credo di poter
        dire che se lo scopo del campo era quello di scoprire noi stessi
        attraverso un rapporto sincero con Dio e con gli altri, ritengo che tale
        obiettivo è stato  raggiunto! 
                                              
         Davide Scaccianoce 
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         CAMPO  SCUOLA  PER 
        LE  FAMIGLIE  | 
     
    
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           Questa estate
        dall’ undici al quattordici di Agosto, presso l’Oasi S. Mauro di
        Milo,  si è svolto 
        il campo scuola del gruppo famiglie della parrocchia. 
           Nel nostro
        gruppo, data l’ eterogeneità delle persone coinvolte, era in primo
        luogo importante creare la “comunità ”. L’obiettivo è stato
        pienamente raggiunto attraverso la condivisione delle piccole cose di
        ogni giorno, ricreando l’ambiente di una vera grande famiglia dove
        anche i lavori domestici erano ripartiti tra tutti i partecipanti in un
        clima di servizio e comunione. In questo contesto, la presenza di un
        numero considerevole di bambini  (la
        più piccola di soli tre mesi) ha ulteriormente rafforzato il gruppo. Si
        sono così consolidate  delle
        belle amicizie che continuano anche dopo il nostro ritorno ad
        Acicastello. 
           Indimenticabili
        per tutti noi rimangono i “canti sotto le stelle ”
        , le interminabili discussioni notturne, il rito delle docce ai bimbi
        fatte con il tubo dell’acqua in terrazza.  
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           Comunque,
        oltre l’ aspetto più propriamente “umano”, le nostre giornate
        sono state scandite dalla recita dei salmi, dalle celebrazioni
        eucaristiche e naturalmente dagli incontri che costituivano la parte
        centrale della giornata. Don Vittorio ha basato la riflessione su alcuni
        brani della Bibbia incentrati su Fede, Eucaristia, Carità.Questi temi
        sono stati sviluppati nello specifico del nostro essere famiglia,
        traendo nuovi spunti per affrontare la vita di tutti i giorni. La
        riscoperta del partner è  stato
        comunque il denominatore comune delle quattro giornate: il partner è la
        figura che Dio ci ha mandato per la realizzazione dei suoi disegni d’amore e fraternità; in lui dobbiamo vedere la persona di Gesù,
        attraverso ed insieme al quale possiamo essere sale e lievito per la
        società in modo da costruire una casa davvero fondata sulla roccia. 
                                           
        Mauro e Lucia 
        Porto  | 
     
    
        
        Camposcuola 
        preadolescenti 
         
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           Giorni
        vissuti intensamente quelli di quest’estate al campo, 
        un’esperienza di gruppo bella e coinvolgente che se da un lato
        ha richiesto qualche sacrificio dall’altro ha regalato tanti bei
        momenti da ricordare.
        
         
           Tanti
        ragazzi di diverse età, interessi ed esperienze, ma con un desiderio:
        riunire le 
        
        loro diversità creando a piccoli passi un gruppo unito e ricco di
        intraprendenza e di brio.
        
         
           Il
        campo scuola per il gruppo preadolescenti e per noi animatrici ha
        rappresentato una tappa importante di un percorso formativo iniziato
        nell’ottobre del 2002, e che ha visto ragazzi e ragazze impegnati in
        varie attività ricreative, nonché momenti di impegno e di riflessione 
        in un clima fortemente cristiano. Le ragazze hanno accolto con
        entusiasmo la proposta di trascorrere tre giorni nella casa di Milo e
        appena arrivati, il clima e l’atmosfera si sono fatti caldi e dopo le
        prime faccende, abbiamo iniziato a parlare delle attività, dei turni di
        pulizia, dei giochi…
        
         
           Al
        campo si fanno tante cose ma il gusto di farle assieme rende tutto più
        semplice.
        
         
           Moltissime
        volte noi animatrici parliamo ai ragazzi dell’amicizia, della
        collaborazione, dell’altruismo, ma tante belle parole non servono a
        nulla se non 
        si mettono in pratica. E quale occasione può essere 
        migliore di un campo scuola?!? Come stiamo 
        con gli altri, come ci aiutiamo, come ci rispettiamo: questo è
        vivere l’amicizia. E in più noi animatrici dobbiamo non solo saper
        animare, ma anche lasciarci animare condividendo con i ragazzi tutti i
        momenti. 
        
         
           Attraverso
        la lettura del “ Piccolo principe”, testo che abbiamo scelto per le
        nostre riflessioni, abbiamo valutato insieme che tipo di amico ognuno di
        noi voleva essere, e cosa più difficile rendersi conto se la nostra
        ideologia si riscontrava con la realtà. Le ragazze hanno imparato che
        ci sono amicizie più importanti come quelle con l’amico o l’amica
        del cuore, e amicizie meno personali come quelle a scuola o per strada.
        Ma c’è un aspetto che le accomuna tutte ed è il RISPETTO. Un amico
        deve sempre rispettare le idee, i pensieri, i valori dell’altro anche
        se non li condivide totalmente, Un amico non impone mai le sue scelte,
        ma sa ascoltare ed andare incontro alle esigenze dell’altro. Il
        “Piccolo principe” invita a guardare il mondo soggettivo
        dell’altro con gli occhi del cuore che coglie l’essenziale.E’ lo
        “spirito di finezza” di cui parlava 
        Pascal , ossia la capacità intuitiva del cuore e delle sue
        ragioni che rende possibile addentrarsi nel mondo complesso e misterioso
        dell’animo umano.
        
         
           Le
        attività venivano svolte lungo l’arco della giornata con momenti che
        variavano dal gioco alla riflessione, sia di gruppo che personale e
        spazi dedicati alla preghiera. Immerse nel silenzio della campagna, le
        ragazze hanno avuto l’occasione di riappropriarsi della fede ricevuta
        scoprendo che c’è un senso nel credere in Dio.
        
         
           L’attività
        e i giochi hanno fatto da contrappunto 
        a quelle splendide giornate, quello che ha fatto da base musicale
        siamo stati noi, con i nostri sorrisi e la nostra voglia di essere
        comunità, di stare 
        assieme per aiutarci a crescere l’uno con l’altro. Questa è
        stata la grande meravigliosa ricchezza di quei giorni al campo!
        
         
         
        
                                                                                                                         
         Marisa
        De Luca
        
         
          
  
          
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