Foglio parrocchiale
   

 

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 19 novembre 2005

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PIANO PASTORALE PARROCCHIALE 2005 -2006

Parrocchia unita, casa sulla roccia aperta alla speranza

 

PREMESSA

 

    In quest’anno pastorale la nostra Comunità continuerà il cammino intrapreso negli scorsi anni, tenendo presenti le indicazioni date dai vescovi italiani nella nota pastorale “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”, le linee per il cammino pastorale 2005-2006 del nostro Vescovo e le proposte emerse nell’Assemblea Parrocchiale.
    Occorre che la parrocchia diventi sempre più quella casa sulla roccia fondata sulla Parola di Dio, casa accogliente, scuola dove s’impari a fare comunione, comunità dei testimoni di Gesù Risorto speranza del mondo.
    Per raggiungere questo obiettivo è necessario che si continui a curare la vita spirituale e in particolare la spiritualità della comunione soprattutto tra coloro che frequentano abitualmente la parrocchia: operatori della pastorale, gruppi, tutti coloro che partecipano all’eucaristia domenicale.

     Per raggiungere questo obiettivo è necessario che si continui a curare la vita spirituale e in particolare la spiritualità della comunione soprattutto tra coloro che frequentano abitualmente la parrocchia: operatori della pastorale, gruppi, tutti coloro che partecipano all’eucaristia domenicale.

     “Più che iniziative si ha bisogno di persone, di credenti, soprattutto di laici credenti che sappiano stare dentro il mondo e tra la gente in modo significativo, laici credenti di forte personalità (…) occorre tornare all’essenzialità della fede per cui chi incontra la parrocchia deve poter incontrare Cristo” (CEI,Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 13).

     Il credente è colui che ha incontrato il Risorto e pertanto ne diventa il testimone.

    “Il testimone” scrive il nostro Vescovo “deve essere, dunque, un esperto di Dio. La vita di preghiera, il religioso ascolto e la meditazione della Parola, i sacramenti, la mitezza, l’umiltà, l’atteggiamento gioioso e attento per un servizio pronto, intelligente e disinteressato, devono essere i lineamenti capaci di incarnare e testimoniare l’amore autentico per i fratelli”. ( Pio Vittorio Vigo, Parrocchia unita casa aperta alla speranza, n.13).

    Ma anche “la comunione, l’amore genuino e senza remore, la gioia, la semplicità del cuore che ci fanno vedere ogni cosa nell’ottica della fede, come momento provvidenziale permesso da Dio, sono le note essenziali della testimonianza” (Ibidem,9)
    E’ anche urgente che la pastorale diventi più missionaria “che annunci nuovamente il vangelo, ne sostenga la trasmissione di generazione in generazione, vada incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo testimoniando che anche oggi è bello, buono e giusto vivere l’esistenza umana conformemente al vangelo situandosi nei diversi territori di vita della gente, per capirne i problemi e le possibilità” (CEI Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia. n. 1 ).
    Scrive ancora il nostro Vescovo che “ per dare alla Parrocchia ‘il volto missionario’, non basta ritrovarsi 'uniti a mensa e col grembiule’. Occorre portare a pienezza il segno della comunione facendosi ‘prossimi’ agli altri (…) Per spezzare le remore che oggi ci suggeriscono nella logica non cristiana, di restare nel nostro personale privato, è necessario il ‘coraggio’ della fede. Con il Signore Gesù vicino e con la forza dello Spirito donatoci da lui, possiamo essere testimoni del suo amore” (P.V.Vigo, Parrocchia unita…, n.17).
    In questo cammino, che dovrà diventare sempre più unitario, terremo fisso lo sguardo sull’icona evangelica dei due discepoli di Emmaus: Gesù risorto “si accostò e camminava con loro” interrogandoli ed ascoltandoli, “ spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui” e “ quando fu a tavola con loro…si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero… essi partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme” e “riferirono ciò che era accaduto” (Luca 24,13-35).
    Così la parrocchia deve essere accanto a ciascuno nel cammino della vita per dare luce con la parola di Dio, affinché tutti facciano l’esperienza della comunione attorno alla mensa eucaristica domenicale e possano ritornare alla vita quotidiana testimoniando l’amore di Dio.
    A tal fine sarà data priorità ad alcuni itinerari all’interno delle quattro aree della pastorale: l’evangelizzazione, la liturgia, la carità e la formazione degli operatori della pastorale.

 

 

L’EVANGELIZZAZIONE
“Gesù si accostò e camminava con loro”

 

    “Non si può più dare per scontato che si sappia chi è Gesù Cristo, che si conosca il vangelo, che si abbia una qualche esperienza di chiesa. Occorre incrementare la dimensione dell’accoglienza cordiale e gratuita su cui innestare l’annuncio, fatto di parola amichevole e, in tempi e modi opportuni, di esplicita presentazione di Cristo, salvatore del mondo. Per l’evangelizzazione è essenziale la comunicazione della fede da credente a credente, da persona a persona, educando all’ascolto della parola di Dio”[…]
    “Una parrocchia missionaria è al servizio della fede delle persone, soprattutto degli adulti, da raggiungere nelle dimensioni degli affetti, del lavoro e del riposo; occorre in particolare riconoscere il ruolo germinale che per la società e per la comunità cristiana hanno le famiglie, sostenendole nella preparazione del matrimonio, nell’attesa dei figli, nella responsabilità educativa, nei momenti di sofferenza” ( CEI Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, nn.6 e 9).
    Attraverso l’ospitalità, l’atteggiamento di ricerca, la cura della propria identità di fede “si può giungere a condividere le felicità e le sofferenze di ogni creatura umana. Una condivisione sostenuta dalla speranza che non delude.… ( Ibidem ,13)
    Cercheremo di concretizzare queste indicazioni dei Vescovi attraverso le seguenti attività:


a) Progettare per tutti i gruppi parrocchiali
    - incontri di spiritualità nei momenti forti dell’anno liturgico
    - la lectio divina in Avvento e in Quaresima
    - incontri periodici di comunicazione e di confronto di esperienze tra gli stessi gruppi.

 

b) Costituire una commissione per la pastorale delle famiglie che si occupi
    - della preparazione dei fidanzati al matrimonio e della cura del post-matrimonio
    - della preparazione delle famiglie al battesimo dei figli
    - di curare la formazione delle famiglie durante il completamento dell’iniziazione cristiana dei figli (prima comunione – cresima) al scopo della riscoperta e della rifondazione della fede.
    Le stesse famiglie, incontrate occasionalmente per la preparazione ai sacramenti , vengano poi invitate a continuare il cammino partecipando ai Cenacoli del Vangelo che dovranno gradualmente assumere il volto di piccole comunità sul territorio.
Si organizzeranno, inoltre, momenti ricreativi per le famiglie al fine di utilizzare il tempo del riposo dal lavoro come tempo della fraternità.


c) Per quanto riguarda i giovani, viene proposta una commissione per la pastorale dei giovani che curi il post cresima, la formazione dei giovani presenti nei gruppi, l’oratorio, l’evangelizzazione di tutti gli altri giovani.


d) Realizzare nel territorio comunale esperienze di pastorale integrata attraverso incontri ed esperienze di ospitalità, incontri culturali e di fraternità.

 

 

LA LITURGIA

"quando fu a tavola con loro...si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero"

 

    “L’Eucaristia si pone come fonte e insieme come culmine di tutta l’evangelizzazione, poiché il suo fine è la comunione degli uomini con Cristo e in lui col Padre e con lo Spirito Santo. Le nostre parrocchie non si stanchino di ribadire a ogni cristiano il dovere-bisogno della fedeltà alla messa domenicale e festiva e di vivere cristianamente la domenica e le feste. La vita della parrocchia ha il suo centro nel giorno del Signore e l’Eucaristia è il cuore della domenica […]
    La qualità delle celebrazioni eucaristiche domenicali e festive va curata in modo particolare: equilibrio tra Parola e sacramento, cura dell’azione rituale, valorizzazione dei segni, legame tra liturgia e vita”. ( CEI Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 8 )
    Per camminare in tale direzione saranno avviate le seguenti attività coordinate dal Gruppo Liturgico:
    - Coinvolgere i gruppi parrocchiali e i fanciulli del catechismo nella preparazione e nell’animazione della Messa domenicale
    - Organizzare il servizio dell’accoglienza (accogliere all’ingresso i fedeli, curare la distribuzione dei libri dei canti ecc.)
    - Ricostituire il gruppo dei ministranti
    - Potenziare l’animazione liturgico-musicale e migliorare la partecipazione dell’assemblea ai canti
    - Valorizzare l’Adorazione Eucaristica mensile o settimanale e in particolari festività dell’anno.

 

 

LA CARITA'

“essi partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme”

 

   “ La presenza della parrocchia nel territorio si esprime anzitutto nel tessere rapporti diretti con tutti i suoi abitanti, cristiani e non cristiani, partecipi della vita della comunità o ai suoi margini. Nulla nella vita della gente, eventi lieti o tristi, deve sfuggire alla conoscenza e alla presenza discreta e attiva della parrocchia, fatta di prossimità, condivisione, cura..[…]
    Presenza nel territorio vuol dire sollecitudine verso i più deboli e gli ultimi, farsi carico degli emarginati, servizio dei poveri, antichi e nuovi, premura per i malati e per i minori in disagio.[…]
    L’apertura della carità, tuttavia, non si ferma ai poveri della parrocchia o a quelli che la incontrano di passaggio: si preoccupa anche di far crescere la coscienza dei fedeli in ordine ai problemi della povertà nel mondo, dello sviluppo nella giustizia e nel rispetto della creazione, della pace tra i popoli”.(CEI Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 10).
    A tal proposito la Caritas Parrocchiale coordinerà le seguenti iniziative:
    - Indagine conoscitiva di situazioni di bisogno esistenti in parrocchia anche attraverso la collaborazione dei gruppi parrocchiali e dei ministri straordinari della S. Comunione
Maggior coinvolgimento dei gruppi parrocchiali e di volontariato nell’assistenza alle persone ammalate o sole.
    - Assistenza alle famiglie col Banco Alimentare integrato con raccolte domenicali in chiesa
    - Centro di Ascolto come aiuto nell’affrontare problemi o situazioni di disagio, almeno una volta la settimana.
    - Realizzazione nel territorio comunale di esperienze di pastorale integrata attraverso incontri e una fattiva collaborazione con le caritas parrocchiali e i gruppi di volontariato.

 


LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI DELLA PASTORALE

“ riferirono ciò che era accaduto”

 

    “ La missionarietà della parrocchia esige che gli spazi della pastorale si aprano anche a nuove figure ministeriali, riconoscendo compiti di responsabilità a tutte le forme di vita cristiana e a tutti i carismi che lo Spirito suscita […] Solo con un laicato corresponsabile, la comunità può diventare effettivamente missionaria. La cura e la formazione del laicato rappresentano un impegno urgente da attuare”. (CEI Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 12).
    Per migliorare il servizio degli operatori della pastorale si promuoveranno le seguenti attività:
    - Organizzare incontri di formazione per i catechisti, gli animatori di liturgia ,gli operatori della carità, gli animatori dell’oratorio, i responsabili dei gruppi
    - Favorire la partecipazione ai corsi diocesani
Al fine, poi, di favorire lo sviluppo nei laici di una forte personalità di fede e di vocazioni al servizio ecclesiale, è opportuno pensare a:
    - percorsi formativi per tutti i gruppi e in modo particolare per quelli giovanili
    - incontri di studio (seminari, laboratori, convegni, conferenze, dibattiti) sui documenti pastorali e su tematiche di attualità sociale
Affidiamo tutti questi nostri propositi all’intercessione della Vergine Maria e del nostro Patrono S. Mauro Abate perché diano frutti di rinnovamento interiore.


Aci Castello, 19 Novembre 2005

 

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