La Pasqua, centro della nostra fede e dell’anno liturgico, è la festa
della speranza ed è sorgente di quella vita nuova che caratterizza ogni
credente in Cristo. Siamo invitati a tenere lo sguardo fisso sul
Crocifisso Risorto nella contemplazione silenziosa , cercando di
penetrare quel mistero che va al di là della nostra capacità di
comprensione e che solo la fede può illuminare.
La logica della Croce è lontana dalla nostra, eppure quanta forza e
quanta speranza infonde nel nostro animo! Come ci ricorda la lettera
agli Ebrei “ non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia
compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni
cosa”(4,15); egli “ pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza
dalle cose che patì” (5,8) pertanto “pensate attentamente a
colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei
peccatori, perché non vi stanchiate, perdendovi d’animo”(12,3).
La vita presenta sofferenze e difficoltà, talvolta
ci chiede di rinunciare ai nostri progetti davanti a situazioni
imprevedibili che sconvolgono il nostro animo e che dobbiamo
necessariamente affrontare. Solo la fede nel Crocifisso ci può aiutare
a vivere con pace e speranza qualsiasi situazione difficile: Gesù sulla
croce ha preso su di sé tutte le nostre sofferenze e tutta la
negatività che il peccato porta con sé e li ha trasformati in un
grande atto di amore al Padre e agli uomini. Se dal peccato erano venute
la sofferenza e la morte, dalla roccia dell’amore è scaturita la
sorgente della vita !
Accettare con fede e con amore l’incomprensibile
volontà di Dio, certi che Lui è accanto a noi e ci tiene per mano nel
sentiero buio della vita, aiuta a portare la croce e ad offrire la
sofferenza per quel bene che spesso solo Dio intravede. Vivere la Croce
significa anche la sofferenza della rinuncia a se stessi e alle proprie
pretese per fare spazio alle esigenze degli altri e aprire così strade
di riconciliazione e di pace. Certamente non è facile ma non
impossibile perché “ tutto è possibile presso Dio” (Mc
10,27).
L’umanità crocifissa di Gesù dà speranza alla
nostra umanità, perché come la sofferenza e la morte sono state
sconfitte dalla resurrezione, così le difficoltà del momento presente,
gli stessi nostri peccati e il male presente nel mondo che tanto ci
preoccupa, possono essere sconfitti dalla potenza dell’amore di Dio
che opera in noi che crediamo. Ecco il segreto della vita nuova in
Cristo che il battesimo ha fatto scaturire in noi come una sorgente di
acqua viva grazie al dono pasquale dello Spirito.
“ L’amore di Dio è stato riversato nei nostri
cuori ”( Rm 5,5 ) pertanto è possibile amare col cuore di Dio e
vincere qualsiasi situazione di morte. Quando ci raduniamo per celebrare
l’Eucaristia domenicale noi celebriamo questo grande mistero d’amore:
il dono che Gesù prima di morire ci ha voluto lasciare attualizza nella
nostra storia il dono del suo corpo e del suo sangue per noi, pertanto
noi che partecipiamo dell’unico pane eucaristico veniamo coinvolti nel
mistero di questo dono diventando noi stessi dono per gli altri .
La Pasqua, festa della speranza, c’invita a gettare
via ogni tristezza e a rivestirci dell’abito nuovo della gioia. Il
cristiano è l’uomo della gioia per la speranza che porta dentro,
fondata non sulle proprie capacità di riuscire ma sulla certezza della
potenza vittoriosa di Dio e deve portare a tutti la gioia del Signore
risorto perché illumini le tenebre della delusione, della disperazione,
dello sconforto.
Auguro a tutti voi che in questa Santa Pasqua 2006
ancora una volta Dio tocchi il vostro cuore col suo amore rendendovi
testimoni della speranza e della gioia del Signore Risorto!
Padre
Nino
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