Dalla “Lettera alla Comunità diocesana”
per la quaresima 2007
di S.E. Pio Vittorio Vigo Vescovo di Acireale
La Quaresima è il “tempo opportuno” della
grazia nel quale ci viene offerta la possibilità di percorrere la strada della maturità della
fede che ci apre ad accogliere, con seria convinzione e sincera umiltà,
la predicazione del Signore. L’evangelista Marco sintetizza la proposta
evangelica con queste parole: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15).
Convertitevi! La
conversione non deve essere una bella parola soltanto. Spesso la
ripetiamo, dobbiamo ammetterlo, con una certa sicurezza, come se già
avessimo sperimentato fino in fondo le sue esigenze e i suoi benefici; o
come se avessimo fatto tutto quello che da parte nostra era possibile per
attuarla. C’è tanto ancora da fare! Per renderci conto della debolezza
delle nostre impressioni, dovremmo chiederci sinceramente: «Quanto manca di
strada per raggiungere il Maestro? ». Ci renderemo conto che la distanza
è veramente tanta. Bisogna farsi pienamente accoglienti e lasciar fare al
Signore quanto riterrà necessario compiere in noi, per “svuotarci”
come ha fatto lui.
Credete
al Vangelo! La
nostra fede alle parole del Vangelo è spesso teorica, accettata solo con
la mente. Delle verità accettate poco passa
nella vita. Molto spesso, quando ricordiamo o ascoltiamo gli apprezzamenti
di Gesù sulla fede di quanti lo hanno incontrato, pensiamo che gli altri
dovrebbero comportarsi in quel modo nei nostri confronti. Ognuno pensa: «
Dovrebbe fare così, la tal dei tali o il tal dei tali! », quasi
considerando le pagine del Vangelo, come uno specchietto retrovisivo che
permette di giudicare il modo di agire degli altri e non il nostro. “Ma
il Figlio dell’uomo, quando verrà,
troverà la fede sulla terra?” (Lc 18, 8).
Un richiamo sofferto del Signore che non abbiamo pensato si possa riferire
anche a noi. Eppure, tanti sono i nostri comportamenti che rassomigliano a
quelli del giudice della parabola “che non temeva Dio e non aveva
riguardo per nessuno” (Le 18, 1-8).
La celebrazione austera delle Ceneri, nel
primo giorno di Quaresima, è la porta che immette nel sentiero faticoso e
salutare della conversione e della fede, dove Cristo ci attende per farci
da guida. Esso va percorso con tutta sincerità, se si vuole progredire,
anche se faranno male, non tanto i piedi ma il cuore e la mente. Si
tratta, infatti, di accettare di rileggere se stessi con gli occhi
disincantati e saper
individuare con serenità e pazienza, le cose belle e buone che sappiamo
fare, come pure riconoscere la lunga serie di limiti che ci portiamo
dietro e spesso, siccome sono alle nostre spalle, ci vengono rilevati
dagli altri …
…Apriamo il nostro cuore alla speranza. Se il cammino quaresimale ci
sembra arduo e la montagna della conversione difficoltosa da salire,
guardiamo in cima: Cristo è già su e ci attende vittorioso. Si fa
pellegrino con noi per affiancarci, portare con noi la croce, parlarci del
regno dei cieli già presente tra noi. Non perdiamo la possibilità di
rivestirci di luce...
… La Vergine Maria che ha saputo sostenere i discepoli nell’ora della
prova e ha vissuto con loro la gioia della risurrezione, sia da noi
invocata con fiducia, ci sia di conforto e di guida in questo tempo di
grazia intensa e di propositi sinceri di vita nuova.