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MESSAGGIO DI SALUTO DEL PARROCO  DON NINO MERLINO 
ALLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DI ACICASTELLO 
ALL’INIZIO DEL SUO MINISTERO PASTORALE 

    

 

     Carissimi fratelli castellesi, miei amati compaesani,

     un figlio di questa comunità oggi è stato chiamato a diventarne il padre e il pastore.  Questo mi riempie di gioia ma anche di grande trepidazione per il ruolo di responsabilità che assumo in mezzo a voi. 
    Risuonano alla  mia mente le parole della lettera agli Ebrei proclamate il giorno della mia ordinazione sacerdotale:
Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio”( Ebrei 5,1).
     Oggi queste parole assumono un significato particolare, quasi profetico, per questa comunità parrocchiale: Dio mi ha scelto in mezzo a voi e chiamato al sacerdozio perché oggi io esercitassi questo ministero proprio per voi, per il vostro bene.

   
Chi avrebbe immaginato che il Signore mi avrebbe ricondotto al porto da dove ho preso il largo per il ministero sacerdotale, a quella comunità che come una madre mi ha generato alla fede, mi ha visto crescere, mi ha aiutato a capire la mia vocazione e poi mi ha lasciato andare via per la strada voluta da Dio?  Quanto sono imperscrutabili  le vie del Signore e profondi i suoi pensieri!
    E come non ricordare in questo momento il compianto Padre Sinatra, il parroco che mi ha battezzato, castellese anche lui, parroco di questa parrocchia per oltre trent’anni?  Di lui mi onoro di custodire gelosamente il fazzoletto della sua ordinazione sacerdotale, affidatomi qualche giorno dopo la mia ordinazione, gesto che oggi mi appare come un segno premonitore di un passaggio di testimone da castellese a castellese.  
    La ricorrenza odierna dei santi Angeli Custodi mi suggerisce poi una duplice riflessione. Nella liturgia della parola della memoria di oggi leggiamo questa espressione tratta dal libro dell’Esodo  “Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato”(Es 23,20).  

    Il cammino della vita mi svela di volta in volta i luoghi che Dio ha preparato per me come se  un angelo mi custodisse e mi conducesse per mano all’interno del progetto divino.  Oggi mi fa entrare in questo compito così delicato e difficile che richiede saggezza e una grande carità pastorale: quello di essere parroco di una comunità, il parroco di tutti voi castellesi!
    Nasce così una seconda riflessione, un desiderio del cuore che voglio comunicarvi senza presunzione ma con la coscienza di chi si sente chiamato e inviato  da Dio ad assolvere un compito di grande responsabilità, un desiderio che voglio che diventi per me un programma di vita da attuare in questa comunità con la grazia di Dio.  
    Carissimi, desidero essere per tutti e per ciascuno di voi come un angelo custode!
    Ad imitazione degli angeli che in cielo stanno in perenne contemplazione del volto di Dio, vorrei essere l’uomo della preghiera che, contemplando l’amore di Dio, nella celebrazione eucaristica e davanti al tabernacolo, offra ogni giorno le vostre preghiere e interceda per voi perché il Signore vi sostenga nelle fatiche quotidiane.
    Vorrei essere l’uomo dell’ascolto pronto ad obbedire alla Parola di Dio ma anche ad aprire il mio cuore e la mia mente affinché le vostre vite vi possano trovare una dimora.
   
Essere per voi l’annunciatore della Parola ascoltata e meditata perché il Signore vi guidi nel cammino della vita; e, come l’angelo inviato ad Elia, vorrei non farvi mancare mai il pane del cammino e l’acqua della grazia  che vi aiutano a ritrovare le forze  per vincere ogni difficoltà e scoraggiamento nella costruzione del regno di Dio
.
    Vorrei essere il custode che vigila su di voi, piccolo gregge, perché il male non prevalga ed essere il vostro compagno nella lotta perché il tentatore  venga sconfitto.  
    Infine vorrei essere l’angelo della pace che vi aiuti a guarire le vostre ferite,  a ritrovare la serenità del cuore e a ricomporre ogni divisione.
    Ecco il parroco che voglio essere per voi! Aiutatemi ad essere coerente con questo mio proposito! Anch’io ho bisogno di angeli custodi  e i miei angeli custodi siete voi!
    Solo se ognuno di noi uscirà fuori dal proprio guscio, se smetterà di pensare solo a se stesso, al proprio bene, alla propria salvezza e si sentirà custode e responsabile dell’altro si potrà  coinvolgere e aiutare tutti  e si potrà realmente camminare insieme. Solo se si frantumeranno i muri del pregiudizio e del rancore e si spegneranno le fiamme della maldicenza potremmo costruire una comunità unita che viva la celebrazione eucaristica domenicale come un momento di reale e forte comunione con Dio  e con i fratelli.. Non si tratta di fare ma di essere!
    Non posso non condividere e fare mio il sogno del mio predecessore Don Vittorio Rocca  a cui va la mia stima, il mio affetto e la mia riconoscenza per avermi consegnato una comunità viva, con tante belle realtà, tante energie e con diversi progetti in cantiere.  
   
Dobbiamo continuare il cammino pastorale intrapreso in questi anni: costruire la comunità parrocchiale sognandola come casa sulla roccia. Una comunità  fondata su rapporti di comunione, così come li vuole il Signore,  è edificata sulla roccia e nessuna tempesta potrà  farla crollare.  Ma dovrà essere una casa aperta alla speranza, quella speranza che ci viene dalla fede in Cristo risorto, che davanti a qualsiasi evento che sconvolge la vita ci aiuta a credere che il futuro sarà diverso perché tutto è possibile a Dio.

    A voi giovani della parrocchia affido questo messaggio di speranza: a partire dalla vostra fede siate costruttori di rapporti di amicizia e di comunione, amate e annunziate con coraggio ed entusiasmo la pace di Cristo!

    Affido il mio ministero di parroco e tutta la comunità parrocchiale all’intercessione della Vergine Maria del Rosario, del suo sposo San Giuseppe e del nostro Patrono e protettore S. Mauro Abate. Dal cielo ci benedicano e ci proteggano!

   E tu mia amata comunità parrocchiale, lasciati trasportare sulle ali dello Spirito!
   Aci Castello, guarda in alto e apriti alla speranza!  

 

Aci Castello, 2 ottobre 2005