Foglio parrocchiale
            

 


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23 Ottobre 2004 

 

Un approdo in agosto :
Gita - Pellegrinaggio in Francia

  
   Entriamo lentamente in una sala enorme, un tempo ospedale di S. Giovanni, le luci sono soffuse siamo davanti al trecentesco arazzo dell’Apocalisse, costituito da 98 scene (oggi ne restano 70); lo abbiamo scoperto casualmente ma vogliamo che rappresenti il filo rosso del nostro viaggio in Francia che attraverso Parigi, Angers, Poitiers, Bordeaux ci ha condotto a Lourdes.
   Raccontiamo il nostro viaggio partendo da questa città, Angers, e da questa prospettiva apocalittica sicuramente non usuale. L’Apocalisse è l’ultimo libro della Bibbia, è la rivelazione della lotta tra il bene e il male rintracciabile profeticamente negli eventi che ci circondano, nella storia, è l’annuncio della vittoria della speranza raffigurata nella nuova Gerusalemme, emblema di beatitudine eterna.
   La Francia del dodicesimo secolo era percorsa da lotte e guerre cruente il cui superamento preparò la nascita dell’Europa che è giunta, con dolore, fino a noi.
   Anche noi fummo parte di quella storia, da Angers trasse il nome la dinastia degli Angiò che regnò anche a Napoli e a Palermo e in questa città dovette subire i famosi Vespri.
   Ad Angers siamo giunti dopo quattro giorni di permanenza a Parigi, prima tappa del nostro viaggio. La capitale ci mostra la sua famosa grandeur; tutto è espanso, tutto è esagerato; gl’italiani non possono fare a meno di notare le importazioni culturali dalle più originali capitali dell’antichità, Roma, Atene, Firenze ecc.
   Parigi è la città moderna multiforme dove possiamo leggere l’ascetica di Notre Dame, cattedrale gotica dominata dalla penombra, accanto alla stravaganza e dissolutezza di Pigalle. Il fiume, la Senna, è ancora il centro della vita cittadina, lungo il suo corso ci sono itinerari turistici ma anche trasporti commerciali e collegamenti urbani, le sue acque alimentano l’immenso verde disseminato per la città.


   

    Tralasciamo le notazioni puramente turistiche (Tour Eiffel, metro, Louvre, Eurodisney, Mont Matre ecc), ormai luoghi comuni, per rilevare il grande amore dei parigini per il proprio territorio.

Parigi è custodita, rispettata e mantenuta soprattutto dai propri cittadini dai loro comportamenti, prima ancora che dalle tasse, che ci dicono altissime. L’amore per la città si percepisce nella cura degli angoli verdi, nella grandezza dei boulevard, nel rispetto della personalità architettonica della città pur non disdegnando corrette ibridazioni e dignitosi innesti del moderno. Non possiamo non pensare con tristezza agli scempi del nostro paese.
   Abbiamo avuto la stessa piacevole impressione, attraversando il territorio della Loira, fiume lunghissimo, che ci porta fino all’estremo occidentale della Francia. Posiamo lo sguardo su un paesaggio dolce di colline, querceti famosi per la fabbricazione delle botti indispensabili per la lavorazione dei vini francesi; pianure e vigneti, seminativi e castelli che ci rivelano i travagli e le dominazioni del passato.
   Il paesaggio ad un tratto si fa più austero, appaiono all’orizzonte i Pirenei preludio dell’approdo del nostro viaggio: Lourdes.
   Abbiamo piacevolmente viaggiato per la Francia ma tutti volevamo pervenire a quest’epilogo come il susseguirsi dei quadri dell’Apocalisse del famoso arazzo di Angers.
   Osservando i luoghi, sicuramente marginali rispetto alle grandezze che avevamo visto, ci chiediamo come mai in un angolo sperduto Dio aveva mandato un messaggero così importante come Maria.
   Immediatamente andiamo alla grotta, rimasta in gran parte come originariamente l’aveva conosciuta Bernadette, veniamo assorbiti da un clima di preghiera e di silenzio nonostante la presenza di migliaia di pellegrini.
   Sembra una grande Babilonia dalle cento lingue ma ci accorgiamo subito che tutti, nonostante gli accenti e i suoni, ne parlano una sola: forse quotidianamente si realizza in quel luogo quanto chiesto dalla Madonna.
   La preghiera, sia essa di lode, di ringraziamento, di domanda culmina in quella grotta come del resto nelle nostre comunità, nella celebrazione eucaristica che abbiamo condiviso con pellegrini di tante parti del mondo.
   Spezzare il pane assieme ad una comunità così composita e multiculturale lascia il segno e diventa annuncio profetico di quella pace che troppo spesso abbiamo invocato.
   La celebrazione Eucaristica è il momento forte di tutto il pellegrinaggio ci permette di comprendere l’invito di Maria alle nozze di Cana: “Fate quello che vi dirà”. La grotta rimane il simbolo della costante presenza della Madre che pazientemente ci trascina alla sequela del Cristo.
   Infine l’ultimo atto veramente coinvolgente della nostra permanenza ai piedi di Maria: l’adorazione del corpo del Signore e la benedizione Eucaristica.
   Gesù presente in mezzo a noi, posto al centro della nostra vita, ci indica la fatica quotidiana per la costruzione della città dell’uomo, per l’orizzonte ultimo a cui siamo chiamati.
   Chissà se riusciremo a portare con noi, nella nostra comunità, nelle nostre famiglie il desiderio di conversione e il rinnovamento di vita che in quei momenti emozionanti, davanti alla semplicità della grotta, abbiamo desiderato. 

                                                                                                                                   Sara e Giovanni Vadalà

Festa - pellegrinaggio A.C.I.
Loreto 1- 5 settembre 2004

 "A Loreto noi vorremmo gridare a tutti che non ci vergogniamo del Vangelo, che vogliamo far arrivare al maggior numero possibile di persone la buona notizia che Gesù è l'unico Salvatore di tutti...".

   Così nella lettera di invito dell'azione cattolica dalla Presidente Nazionale Paola Bignardi e dall'Assistente Generale S. E. Monsignor Lambiasi.
   Noi, socie dell'Azione Cattolica di Aci Castello, questo invito l'abbiamo raccolto e abbiamo sperimentato la caratteristica più evidente delle pellegrinaggio che ci ha fatto lasciare le nostre case, le nostre città, per fare un'esperienza nuova con noi stessi e con gli altri.
   Il pellegrinaggio è un atto di fede e con Maria anche noi abbiamo espresso il nostro "Si" alla Papa, nella celebrazione eucaristica del 5 settembre, giornata culminante della festa, che ha visto anche la beatificazione di tre esponenti dell'Azione Cattolica, Alberto Marvelli, Pina Suriano, Pietro Tarres.
   Tutti avete visto la diretta televisiva, ma noi eravamo lì, abbiamo vissuto intensamente quella esperienza, anche se l'esserci è costato ore di cammino e di permanenza sotto il sole, ma ne valeva la pena, perché ci siamo sentiti ripetere dal Papa: "Azione Cattolica abbi il coraggio del futuro"

                                                                                                                        Le socie di A. C.

DOPO LORETO : UN'AZIONE CATTOLICA CHE NON E' PIU' LA STESSA
L'intervento della presidente Paola Bignardi

  
 
“Si è trattato di un evento eccezionale, persino inatteso nella sua straordinarietà, e che avrà come primo frutto una ripresa di impegno dell'Azione Cattolica da cui potrà generarsi anche un nuovo stile di vita associativo, più propositivo e fraterno, oltre ad un dialogo più forte con le nostre Chiese, presenti in gran numero con i loro vescovi all'incontro. Dopo Loreto l'Ac non è più la stessa”. Così la Presidente di AC Paola Bignardi ha commentato la conclusione di Loreto 2004, cinque giorni che rimarranno nella storia dell’Associazione e che daranno i loro frutti in quanti la vivono quotidianamente. Un bilancio fatto di voci importanti: condivisione, preghiera, gioia, dolore per il dramma umano dell’Ossezia, ma soprattutto speranza: desiderio di viverla e di portarla nel mondo.Impegni ribaditi anche nel nuovo Progetto Formativo che è stato consegnato ufficialmente ai Presidenti e Assistenti parrocchiali .

Più di duecentocinquantamila i “sì” che sono risuonati nella piana di Montorso la mattina del 5 settembre, al cospetto del Santo Padre che ha beatificato tre "figli" di Ac: Pedro Tarrès y Claret, Alberto Marvelli e Pina Suriano, e poi quelli di quanti non sono potuti essere presenti fisicamente ma lo sono stati con il cuore e con lo spirito. Indimenticabili anche i convegni, le feste e i gemellaggi con le associazioni diocesane e le diocesi marchigiane, gli eventi che hanno coinvolto tutti i Settori di AC.
   Contemplazione, comunione, missione.
Commentando le tre "consegne" affidate dal Papa all'Ac, la Presidente ha detto: "Giovanni Paolo II ha tracciato una strada ardua che richiede testimoni coraggiosi in grado di prendere la vita sul serio. Credo che l'Azione Cattolica abbia dimostrato che vuole proprio questo". E ha aggiunto "contemplazione, comunione e missione", le vie indicate dal Pontefice, sono "la reinterpretazione del trinomio di Ac: preghiera, azione, sacrificio".
 

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