Un
approdo in agosto :
Gita - Pellegrinaggio in Francia |
Entriamo lentamente in una sala enorme, un tempo ospedale
di S. Giovanni, le luci sono soffuse siamo davanti al trecentesco arazzo
dell’Apocalisse, costituito da 98 scene (oggi ne restano 70); lo
abbiamo scoperto casualmente ma vogliamo che rappresenti il filo rosso
del nostro viaggio in Francia che attraverso Parigi, Angers, Poitiers,
Bordeaux ci ha condotto a Lourdes.
Raccontiamo
il nostro viaggio partendo da questa città, Angers, e da questa
prospettiva apocalittica sicuramente non usuale. L’Apocalisse è
l’ultimo libro della Bibbia, è la rivelazione della lotta tra il bene
e il male rintracciabile profeticamente negli eventi che ci circondano,
nella storia, è l’annuncio della vittoria della speranza raffigurata
nella nuova Gerusalemme, emblema di beatitudine eterna.
La
Francia del dodicesimo secolo era percorsa da lotte e guerre cruente il
cui superamento preparò la nascita dell’Europa che è giunta, con
dolore, fino a noi.
Anche
noi fummo parte di quella storia, da Angers trasse il nome la dinastia
degli Angiò che regnò anche a Napoli e a Palermo e in questa città
dovette subire i famosi Vespri.
Ad
Angers siamo giunti dopo quattro giorni di permanenza a Parigi, prima
tappa del nostro viaggio. La capitale ci mostra la sua famosa grandeur;
tutto è espanso, tutto è esagerato; gl’italiani non possono fare a
meno di notare le importazioni culturali dalle più originali capitali
dell’antichità, Roma, Atene, Firenze ecc.
Parigi
è la città moderna multiforme dove possiamo leggere l’ascetica di
Notre Dame, cattedrale gotica dominata dalla penombra, accanto alla
stravaganza e dissolutezza di Pigalle. Il fiume, la Senna, è ancora il
centro della vita cittadina, lungo il suo corso ci sono itinerari
turistici ma anche trasporti commerciali e collegamenti urbani, le sue
acque alimentano l’immenso verde disseminato per la città.
Tralasciamo
le notazioni puramente turistiche (Tour Eiffel, metro, Louvre,
Eurodisney, Mont Matre ecc), ormai luoghi comuni, per rilevare il grande
amore dei parigini per il proprio territorio.
Parigi
è custodita, rispettata e mantenuta soprattutto dai propri cittadini
dai loro comportamenti, prima ancora che dalle tasse, che ci dicono
altissime. L’amore per la città si percepisce nella cura degli angoli
verdi, nella grandezza dei boulevard, nel rispetto della personalità
architettonica della città pur non disdegnando corrette ibridazioni e
dignitosi innesti del moderno. Non possiamo non pensare con tristezza
agli scempi del nostro paese.
Abbiamo
avuto la stessa piacevole impressione, attraversando il territorio della
Loira, fiume lunghissimo, che ci porta fino all’estremo occidentale
della Francia. Posiamo lo sguardo su un paesaggio dolce di colline,
querceti famosi per la fabbricazione delle botti indispensabili per la
lavorazione dei vini francesi; pianure e vigneti, seminativi e castelli
che ci rivelano i travagli e le dominazioni del passato.
Il
paesaggio ad un tratto si fa più austero, appaiono all’orizzonte i
Pirenei preludio dell’approdo del nostro viaggio: Lourdes.
Abbiamo
piacevolmente viaggiato per la Francia ma tutti volevamo pervenire a
quest’epilogo come il susseguirsi dei quadri dell’Apocalisse del
famoso arazzo di Angers.
Osservando
i luoghi, sicuramente marginali rispetto alle grandezze che avevamo
visto, ci chiediamo come mai in un angolo sperduto Dio aveva mandato un
messaggero così importante come Maria.
Immediatamente
andiamo alla grotta, rimasta in gran parte come originariamente
l’aveva conosciuta Bernadette, veniamo assorbiti da un clima di
preghiera e di silenzio nonostante la presenza di migliaia di
pellegrini.
Sembra
una grande Babilonia dalle cento lingue ma ci accorgiamo subito che
tutti, nonostante gli accenti e i suoni, ne parlano una sola: forse
quotidianamente si realizza in quel luogo quanto chiesto dalla Madonna.
La
preghiera, sia essa di lode, di ringraziamento, di domanda culmina in
quella grotta come del resto nelle nostre comunità, nella celebrazione
eucaristica che abbiamo condiviso con pellegrini di tante parti del
mondo.
Spezzare
il pane assieme ad una comunità così composita e multiculturale lascia
il segno e diventa annuncio profetico di quella pace che troppo spesso
abbiamo invocato.
La
celebrazione Eucaristica è il momento forte di tutto il pellegrinaggio
ci permette di comprendere l’invito di Maria alle nozze di Cana:
“Fate quello che vi dirà”. La grotta rimane il simbolo della
costante presenza della Madre che pazientemente ci trascina alla sequela
del Cristo.
Infine
l’ultimo atto veramente coinvolgente della nostra permanenza ai piedi
di Maria: l’adorazione del corpo del Signore e la benedizione
Eucaristica.
Gesù
presente in mezzo a noi, posto al centro della nostra vita, ci indica la
fatica quotidiana per la costruzione della città dell’uomo, per
l’orizzonte ultimo a cui siamo chiamati.
Chissà
se riusciremo a portare con noi, nella nostra comunità, nelle nostre
famiglie il desiderio di conversione e il rinnovamento di vita che in
quei momenti emozionanti, davanti alla semplicità della grotta, abbiamo
desiderato.
Sara e Giovanni Vadalà |
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Festa
- pellegrinaggio A.C.I.
Loreto 1- 5
settembre 2004 |
"A
Loreto noi vorremmo gridare a tutti che non ci vergogniamo del Vangelo,
che vogliamo far arrivare al maggior numero possibile di persone la
buona notizia che Gesù è l'unico Salvatore di tutti...".
Così nella lettera di invito dell'azione cattolica dalla Presidente
Nazionale Paola Bignardi e dall'Assistente Generale S. E. Monsignor
Lambiasi.
Noi,
socie dell'Azione Cattolica di Aci Castello, questo invito l'abbiamo
raccolto e abbiamo sperimentato la caratteristica più evidente delle
pellegrinaggio che ci ha fatto lasciare le nostre case, le nostre città,
per fare un'esperienza nuova con noi stessi e con gli altri.
Il
pellegrinaggio è un atto di fede e con Maria anche noi abbiamo espresso
il nostro "Si" alla Papa, nella celebrazione eucaristica del 5
settembre, giornata culminante della festa, che ha visto anche la
beatificazione di tre esponenti dell'Azione Cattolica, Alberto Marvelli,
Pina Suriano, Pietro Tarres.
Tutti
avete visto la diretta televisiva, ma noi eravamo lì, abbiamo vissuto
intensamente quella esperienza, anche se l'esserci è costato ore di
cammino e di permanenza sotto il sole, ma ne valeva la pena, perché ci
siamo sentiti ripetere dal Papa: "Azione Cattolica abbi il
coraggio del futuro"
Le socie di A. C.
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DOPO
LORETO : UN'AZIONE CATTOLICA CHE NON E' PIU' LA STESSA
L'intervento
della presidente Paola Bignardi |
“Si è trattato di un evento eccezionale, persino inatteso nella sua
straordinarietà,
e che avrà come primo frutto una ripresa di impegno dell'Azione
Cattolica da cui potrà generarsi anche un nuovo stile di vita
associativo, più propositivo e fraterno, oltre ad un dialogo più forte
con le nostre Chiese, presenti in gran numero con i loro vescovi
all'incontro. Dopo Loreto l'Ac non è più la stessa”. Così la
Presidente di AC Paola Bignardi
ha commentato la conclusione di Loreto 2004, cinque giorni che
rimarranno nella storia dell’Associazione e che daranno i loro frutti
in quanti la vivono quotidianamente. Un bilancio fatto di voci
importanti: condivisione,
preghiera, gioia, dolore per il dramma umano dell’Ossezia, ma
soprattutto speranza:
desiderio di viverla e di portarla nel mondo.Impegni ribaditi anche nel nuovo
Progetto Formativo
che è stato consegnato ufficialmente ai Presidenti e Assistenti
parrocchiali .
Più
di duecentocinquantamila
i “sì”
che sono risuonati nella piana di Montorso la mattina del 5 settembre,
al cospetto del Santo Padre che ha beatificato tre "figli" di
Ac: Pedro
Tarrès y Claret, Alberto Marvelli e Pina Suriano,
e poi quelli di quanti non sono potuti essere presenti fisicamente ma lo
sono stati con il cuore e con lo spirito. Indimenticabili anche i
convegni, le feste e i gemellaggi con le associazioni diocesane e le
diocesi marchigiane, gli eventi che hanno coinvolto tutti i Settori di
AC.
Contemplazione,
comunione, missione.
Commentando
le
tre "consegne" affidate dal Papa all'Ac, la
Presidente ha detto: "Giovanni Paolo II ha tracciato una strada
ardua che richiede testimoni coraggiosi in grado di prendere la vita sul
serio. Credo che l'Azione Cattolica abbia dimostrato che vuole proprio
questo". E ha aggiunto "contemplazione, comunione e
missione", le vie indicate dal Pontefice, sono "la
reinterpretazione del trinomio
di Ac: preghiera, azione, sacrificio".
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